Dopo aver ordinato, una quindicina di giorni fa, il Kindle 3 da Amazon, è ovvio che ormai sia in attesa piuttosto trepidante del giocattolino che – forse – cambierà la mia vita di lettore. Non starò qui a tediarvi con la già annosa (e noiosa) diatriba sui pro e i contro del digitale rispetto al cartaceo (e viceversa), cose già dette da altri (anche con ironia e arguzia), per esempio, qui, qui e qui e proprio recentemente anche qui.
Io parlo soprattutto delle mie aspettative di lettore forte, legatissimo al cartaceo ma anche curioso del nuovo, soprattutto quando coinvolge l’amato oggetto libro. Premetto e preciso, per chi non l’avesse capito, che rifiuto recisamente il manicheismo “cartaceo vs. digitale” come si trattasse della dicotomia tra bene e male (in proposito, sono d’accordissimo su quanto scritto dal grande “duca“), in quanto è un modo superficiale, fazioso e fallace di analizzare la situazione. Faccio solo alcune minime considerazioni in base a quella che è stata la mia lunga esperienza di lettore cartaceo e di quella che mi aspetto potrebbe come lettore digitale (o meglio carto-digitale):
1. Per alcune case editrici (Crocetti, per esempio), o generi (la poesia), credo che rimarrò fedele alla carta, finché morte (mia o sua) non ci separi;
2. dato che leggo per lo più durante i miei viaggi in metrò per e dall’ufficio, penso proprio che per tomi di più di 3-400 pagine priviligerò il digitale, più pratico, leggero, agevole;
3. dal digitale mi aspetto anche di imparare meglio la lingua di Shakespeare, dato che potrò leggere libri in inglese senza portarmi dietro il dizionario (di solito piuttosto ingombrante), consultabile con un semplice clic durante la lettura da un ereader;
4. Per chi vive all’estero, come me, la versione digitale è una manna, dato che le spese di spedizione quando si compra il libro da una libreria online aumentano il costo per l’acquisto di un buon terzo. Con lo stesso budget con cui compro un libro cartaceo online, me ne prendo almeno tre digitali.
5. molti lo dicono e mi accodo mio malgrado, in quanto la mia casa credo sia ancora più piccola della loro e, davvero, non credo potrà contenere altri almeno 30 anni di mie letture, a cui si aggiungeranno anche quelle del resto della famiglia, con due figlie che spero saranno affamate di libri come se non più di me.
Insomma, io mi auspico una più che buona convivenza con questo oggetto che molti vedono con diffidenza, altri con timore, tutti comunque credo con la curiosità che ogni cosa nuova merita. Poi, quel che sarà lo vedremo: del doman non c’è certezza, come diceva uno che, secondo me, sarebbe stato tra i curiosi sperimentatori di un oggetto del genere.