Qualche settimana fa ho fatto un appello su twitter e su friendfeed, i social network che frequento di più (e che, personalmente, preferisco), chiedendo volontari per un’inchiesta sulla user experience.
In pratica si trattava di un breve questionario da compilare dal quale emergessero alcuni dati che ritengo interessanti per capire meglio chi sono i lettori digitali e come vivono per ora la loro esperienza.
Hanno risposto in 25, cifra sicuramente non indicativa dal punto di vista statistico, che però mi ha fornito indicazioni ed elementi che reputo comunque significativi e che espongo di seguito.
E-reader vietato ai minori
Una delle cose che chiedevo era l’età e come si nota dalla torta statistica, sembra confermato quanto si sostiene già da tempo, che cioè l’e-reader è per ora un oggetto non per “nativi digitali”. Credo che ciò accada soprattutto per il prezzo dei device ancora piuttosto alto, oltre ad altri fattori analizzati nel post linkato poco sopra, primo fra tutti il fatto che fino almeno a 20 anni non si ha credo né la percezione precisa né l’esigenza di un e-reader.
Prendendo ovviamente con le molle un campione statistico di sole 25 persone (ma non è che i lettori digitali siano per ora molti di più – battuta…), la maggior parte di essi ha sicuramente più di 30 anni e una buona metà è anche oltre i 36.
Il mestiere del lettore digitale è bello perché è vario.
Più variegato invece il panorama delle professioni dei possessori di un e-reader. Anche in questo caso, da una parte è innegabile che sono personalmente in contatto con persone legate al mondo dell’editoria, ma non mancano semplici studenti e altre professioni più “normali” (noi che lavoriamo nell’editoria siamo un po’ anormali, in effetti) come l’insegnante, lo psicologo, l’impiegato, addirittura ha risposto all’appello una coppia di gastronomi.
Lettori forti, come previsto
Alla semplice domanda: “Quanti ebook scarichi al mese?” la risposta è stata quella che prevedevo, cioè ci si trova davanti a lettori forti: la media è almeno di almeno 3-4 ebook al mese.
I device: Kindle e iPad stravincono
Entrando più addentro nell’argomento dell’inchiesta, cioè l’e-reader, quello più diffuso sembra proprio il Kindle, e questo credo sia un dato interessante, perché ci troviamo di fronte all’unico e-reader puro che deve essere acquistato dagli States e non legge il formato ePub, universalmente ormai riconosciuto come standard a cui fanno inoltre riferimento tutti gli editori italiani.
Non voglio pensare quindi cosa succederà quando (presto, si presume) Amazon inizierà la vendita direttamente dal territorio italiano offrendo ebook in formato .mobi.
Secondo device più acquistato è l’iPad,che non è proprio un ereader puro. Per trovare dei veri e propri diretti concorrenti del Kindle bisogna scendere di molto nel grafico che vedete. Insomma Amazon, almeno qui in Italia, sembra possa dormire sogni tranquilli.
Altra conferma di quanto si diceva tempo fa è la possibile convivenza Kindle e iPad: infatti, dei 13 possessori di Kindle e dei nove di iPad, tre di essi hanno anche ambedue i device e ne sono ugualmente soddisfatti.
E-reader, ti amo
Eccoci arrivati al grado di soddisfazione che si ha del proprio e-reader: in una scala da 1 a 5, in generale si oscilla tra 4 (molto buono) e 5 (ottimo), sia per Kindle che per iPad. Per gli altri device, invece, solo il Sony riceve un 5, mentre per e-reader di altre marche non mancano voti bassi: 2 (non soddisfacente) e 3, che in un contesto così limitato quantitativamente, pesano credo più dei due 3 (soddisfacente) che riceve il Kindle.
I pro e i contro
Poche sorprese per quanto riguarda gli aspetti positivi e quelli negativi ravvisati: tra i pro, sono una conferma la portabilità, la comodità di avere molti libri insieme e l’opportunità di portare con sé anche documenti diversi, di lavoro e non; non pochi hanno scritto che con l’ebook è più facile sottolineare e prendere appunti (ma c’è anche chi dice l’esatto contrario), mentre quasi tutti sono concordi nell’apprezzare la facilità di acquisto, un clic e ti trovi il libro nell’apparecchio. Infine, altri lati positivi già noti sono la leggibilità (sia per lo schermo, sia per la possibilità di ingrandire i caratteri) e la comodità di avere un dizionario che permette di leggere libri in inglese, altrimenti poco “commestibili”.
Per quanto riguarda specificamente l’iPad c’è la comodità di avere nello stesso device più funzioni (lettura navigazione, mail ecc.), anche se lo stesso aspetto, come vedremo, può anche essere un rischio di distrazione.
I contro? Pochi titoli in italiano, i rischi di freeze del device (e io ne so qualcosa), la difficoltà di percorrere un testo come nel cartaceo nonché una mancanza di percezione dell’insieme di ciò che si sta leggendo; c’è chi nota – giustamente – che molti ebook attuali sono pieni di refusi, mentre quasi unanime è l’ostilità verso il DRM: chi ha il Kindle ovviamente lo considera un impedimento all’acquisto e alla lettura, chi ha anche altri device ritiene comunque scomodo il software di Adobe.
Infine, tra i limiti dell’iPad, c’è appunto quel rischio di distrazione nell’avere troppe funzioni a disposizione e non manca chi denuncia l’affaticamento da lettura su schermo retrolluminato.
Si leggono ancora i libri cartacei?
L’ultima domanda del questionario riguardava l’abitudine di leggere libri di carta. La domanda era secca : “leggi ancora libri cartacei?” e anche qui la scala andava da 1 (molto meno) a 5 (molto di più). Ebbene, i risultati in parte potrebbero spaventare un po’ chi vede nell’ebook un “nemico” del libro cartaceo, in quanto il 50% ha confessato di comprarne “molto meno” o “meno”; una buona percentuale però afferma che ne compra come prima; alcuni addirittura di più.
Io, lo sa chi bazzica questo blog, non tifo per questo tipo di supporto o per l’altro, tifo piuttosto per la lettura. E, per quanto mi riguarda, con il supporto digitale sto leggendo più di prima, perché gli ebook sono più facili da reperire, alcuni sono gratuiti, molti sono poco cari (se vi può consolare, attualmente sto leggendo un libro cartaceo).
Conclusioni
Quali conslusioni trarre da questo piccolo esperimento? Che il digitale ha tanta strada da fare per entrare nelle abitudini dei lettori, sicuramente; perché questo accada dovranno concretizzarsi vari fattori, di cui uno tecnologico (device più efficienti e pratici, magari a colori anche quelli a inchiostro elettronico), uno economico (con un abbattimento rapido dei prezzi degli e-reader, che comunque accadrà presto) e uno, più importante, socio-culturale, a cui concorreranno tutti, editori, autori e lettori. Non necessariamente in questo ordine e con questo grado di priorità.