Librinnovando. A piccoli passi, ma spediti

di Salvatore Nascarella

Librinnovando è un evento particolare. Quest’anno lo è stato ancor di più, sia per la partecipazione sia per la capacità di annusare l’aria che tira in editoria.

Una giornata intensa, con poco spazio per le pause e con i partecipanti incollati alle sedie (o al pavimento per i meno fortunati).

Le relazioni hanno mostrato un mondo editoriale in rapido mutamento, che dalla fase di sperimentazione è passato o sta passando a una maggiore conoscenza e a una programmazione più definita. Editori e autori stanno disegnando la propria strada per crescere, seguendo la propria indole e la propria dimensione. Le buone idee non mancano, come non manca la voglia di condividere le esperienze.

A meno di quattro giorni da Librinnovando sono già stati diffusi in rete molti post di commento all’evento. Per questa ragione non ripeterò quanto già detto altrove. Per una sintesi ampia ma necessariamente incompleta, date un’occhiata qui.

Cose che mi son portato a casa da Librinnovando
L’emergere del digitale nel settore del libro ha portato a riformulare i modelli di produzione, a ripensare alcuni ruoli, alla creazione di un’offerta rinnovata di contenuti, prodotti e servizi.

Le novità non si limitano solo all’assimilazione del digitale, ma coinvolgono molti aspetti: la comunicazione, la promozione, i canali di vendita, le relazioni tra chi legge, chi crea e chi diffonde il libro. Questa relazione, in un momento di profondi e rapidi cambiamenti del settore, si è fatta più stretta e, allo stesso tempo, più complessa. Ci sono nuovi interlocutori, altri si stanno perdendo per strada. Sono aumentate le aspettative, soprattutto quelle dei lettori.

In questo panorama l’esigenza più sentita è costruire alleanze trasparenti tra i diversi attori del settore. Se poi esistono affinità, se i diversi attori “si somigliano e si pigliano”, meglio ancora.

La rete è il tavolo attorno al quale si siedono e confrontano editori, autori, lettori e chi sta dietro il libro.

Una cosa su cui lavorare
La questione del prezzo giusto. Se mediamente un lettore ritiene che 5 euro sia un prezzo congruo per un ebook, quale che esso sia, vuol dire che o gli editori hanno sempre fatto furberie e han tutti un conto alle isole Cayman o, più verosimilmente, che non hanno ancora trovato un modo trasparente e credibile per persuadere e convincere il compratore che il prezzo imposto sia giusto, quello che dà il valore economico al libro. A questo va aggiunto lo scarso peso dato al lavoro editoriale. Dall’analisi fatta da @martamanfio e pubblicata sul libro dei blogger (acquistabile con il 10% di sconto usando il codice “leggoergosum”), il lavoro editoriale non risulta nell’elenco dei fattori che determinano il costo del libro: e questa è cosa assai triste.

Una certezza
Basta DRM rigidi.

Note di chiusura
1. Una troupe de La Compagnia del Libro di TV2000 è stata gradita ospite dell’evento. Mercoledì 30 novembre non andate a dormire prima di aver visto la puntata con le nostre interviste.
2. Son convinto che continueranno a esserci librai, anche se non sappiamo bene come saranno. Pare che comunque a Librinnovando ne siano stati avvistati ben due prestanti (@cicciorigoli e @matteoscurati).
3. Mi sono perso a Milano. Per un torinese, abituato alla pianta cittadina quadrata, è d’obbligo.

@nascpublish

librinnovando 2011 mie impressioni e rassegna stampa digitale (in fieri)

Lo dico subito: la cosa negativa di Librinnovando è che sia finito troppo presto. Soprattutto per me, entrato di corsa alle 12 e uscito, ancora più di corsa (per non perdere un treno) alle 18.30 a chiusura dei lavori.

Per il resto, impressioni sparse e intense: la gente (tanta, come il caldo nelle sale), i tweet #librinnovando che si srotolavano su uno schermo in grado di ipnotizzare molti di noi (me per primo), un pubblico variegato che comprendeva addetti ai lavori, aspiranti tali e tanti appassionati e curiosi di questo strano mondo che coniugato al digitale sta diventando ancora più bizzarro e misterioso.

Per quanto riguarda i commenti nel merito delle varie sessioni rimando ad una rassegna stampa digitale che riporto più sotto e che conto di aggiornare via via che si scriveranno post nei giorni che seguiranno.

Da parte mia, posso solo dire che è stata un’esperienza bellissima, soprattutto perché inattesa: dopo poco più di un anno di attività, leggoergosum è stato invitato come relatore a un evento importante e questo, insieme alla presenza degli altri miei “colleghi” blogger secondo me è la più concreta dimostrazione di quanto le prospettive siano mutate con l’orizzontalità che ha portato il web 2.0, in cui si è spettautori (o “crettori” come dice De Kerchove), cioè utenti attivi del media – là dove il mouse, se ben usato, vale molto più del telecomando.
Dalla sessione blogger è nato un libro (acquistabile con il 10% di sconto digitando il codice “leggoergosum”) che secondo me ha quasi del miracoloso, se penso a come è nato e poi come è stato realizzato in tempo per l’evento: ma La lettura digitale e il web – lettori, autori ed editori di fronte all’ebook è molto di più di un libro: è un progetto che non si conclude con la pubblicazione (se avete l’iPad vi consiglio l’ottima versione per tablet), ma vuole essere il primo tassello di un discorso che necessariamente deve continuare, perché il mondo dell’editoria digitale corre così rapidamente che tra appena un anno quello stesso libro in cui credevi di aver inquadrato e definito il fenomeno rischia di far già parte della storia antica.

E’ bello quindi aver contribuito ad una nuova partenza, e ancora più bello averlo fatto insieme a un gruppo di persone che ho appena conosciuto venerdì ma già mi mancano come fossimo amici da anni.

Ma ecco la rassegna stampa, a iniziare proprio dagli articoli scritti da alcuni dei blogger presenti nel libro:

Qui il punto della situazione e un po’ di numeri forniti da Marco Giacomello;

qui “tazzina di caffè” aka Noemi Cuffia descrive benissimo gli stati d’animo del prima, del durante e del dopo;

in questo post, invece, c’è una bella sintesi dell’evento da parte delle ragazze di Critica letteraria;

qui il punto di vista di Marcella Vergani (“A Deep Look inside ebook”);

qui le impressioni a caldo di Davide (che ho avuto la fortuna di conoscere di persona) su “Scrittevolmente”;

e qui quello di Mauro Sandrini, presente tra i relatori in due sessioni.

Presente anche Ciccio Rigoli (qui le sue impressioni sul Colophon); notevole anche la presenza di Librinnovando sul Sole 24 Ore con un pezzo di Alessandra Pagani.
Da segnalare anche i post su Senza errori di Stumpa, quello di Luca Albani nel suo nuovo sito personale, e una bella sintesi su Mondi digitali (da leggere, la trovate qui).

Infine, per chi fosse interessato, condivido le slide (che poi sono in Prezi) dei miei due interventi, il primo sull’editoria didattica digitale e il secondo, appunto, nella sessione dei books blogger.

il doppio passo della lettura (e della scrittura)

Le novità di questo periodo sono tre iniziative  che danno importanti indicazioni su quello che può essere il futuro della lettura (e della scrittura) anche in Italia. Le espongo di seguito:

La collana digitale dell’Unità – Per la prima volta un quotidiano nazionale pubblica una collana in digitale di 60 libri (grandi classici + attualità e politica). Coinvolti nella diffusione dei sessanta titoli le due piattaforme Bookrepublic, che per un mese offre a soli 3 euro un binomio classico + saggio, e read-me che a sua volta per il primo mese rende i titoli consultabili online gratuitamente (ma già dal 14 novembre gli e-book sono anche acquistabili in download).

la collana digitale di E/O – direttamente dal catalogo storico delle edizioni E/O, la casa editrice di Alessandro Ferri ha dato vita alla collana Gli introvabili, titoli che in cartaceo erano appunto diventati tali ma che in digitale è possibile riproporre senza pensare alle tirature troppo basse, alla distribuzione e alla visibilità sugli scaffali delle librerie. Il prezzo di ogni titolo è di 3,99 euro, ma inizialmente il prezzo lancio è di 1,99.

Queste due iniziative sono secondo me significative per diverse ragioni:

a) il “doppio passo” cartaceo-digitale: emerge bene quel business a doppia velocità di cui ho parlato qualche tempo fa su questo blog: coniugare cartaceo e digitale in modo intelligente e funzionale si può e serve a dare più risorse al lettore, che in digitale riesce a trovare libri di cui altrimenti sarebbe privato. E’ un po’ quanto si prefigge anche il progetto “Gilgamesh” presentato da Antonio Tombolini durante l’ultimo ebookcamp.

a) la politica del prezzo basso: sia la collana dell’Unità sia quella E/O si contraddistinguono per una scelta ben precisa, a questo riguardo: quello del prezzo, si sa, è uno dei fattori più importanti quando si parla di diffusione dell’ebook; a Librinnovando, tra meno di una settimana, si parlerà anche di questo e sarà molto interessante mettere di nuovo a fuoco l’argomento, soprattutto in prossimità di un Natale che si preannuncia molto digitale per quanto riguarda l’offerta libraria, vista l’imminente apertura del Kindle Store Italia (ma di questo parlerò tra poco).

c) leggere online: sulla piattaforma read-me, come detto, sarà possibile per un mese consultare gratuitamente online i libri della collana dell’Unità: anche questa (e del resto tutto il progetto Read-me è interessante a riguardo) è una delle declinazioni più importanti della lettura digitale. Il cloud e le formule di abbonamento per la consultazione “attiva” di testi in digitale sarà una delle frontiere del futuro e sarà necessario scriverne più diffusamente. Per ora ricordo solo una delle mie “chiacchierate editoriali” con uno dei soci, Spiro Coutsoucos.

Infine, terzo ma non ultimo per importanza, l’annuncio di Narcissus di essere presente anche sull’imminente Kindle Store italiano, ma non solo: infatti chi deciderà di autopubliccare il proprio libro tramite Narcissus vedrà il poprio libro su tutti gli store Europei di Kindle, e non solo quello italiano.  Cosa significa tutto ciò? Che gli aspiranti (tantissimi, si sa) autori ormai hanno la possibilità di avere una visibilità mai sperata prima d’ora e c’è da scommettersi che si moltiplicheranno in poco tempo.

Tutti questi elementi, sommati insieme, non faranno che determinare un’accelerazione di quel processo di familiarizzazione con la lettura digitale. Ma di questo parlerò proprio nel mio intervento a Librinnovando, quindi non anticipo oltre e vi invito a vederci lì venerdì prossimo.

Dianora Bardi: la didattica nelle tecnologie

Chi si interessa di tecnologie applicate alla didattica conosce sicuramente Dianora Bardi: insegnante di italiano e latino al liceo Lussana di Bergamo, la professoressa Bardi è stata l’artefice dell’adozione degli iPad in classe, dove hanno letteralmente sostituito i libri. Ma non solo: credo di non esagerare se dico che è la pioniera di un vero e proprio nuovo metodo didattico.
Se ne è parlato molto (qui un buon articolo e anche qui) e ultimamente se ne è occupato il blog del Corriere.it “EHI, BOOK!” ; subito dopo quell’articolo, la professoressa Bardi ha detto di essere stata tempestata di messaggi, segno dell’interesse che c’è intorno all’argomento.
Ma è da più di 20 anni che la Bardi si occupa di tecnologie e didattica e tiene seminari, organizza conferenze e incontri per parlarne e formare docenti.
Dato che l’argomento mi interessa tantissimo ed è molto articolato e complesso, ho preferito non fare la solita intervista scritta botta-risposta, ma ho parlato direttamente con la professoressa Bardi dopo aver delineato alcune tracce su cui si sarebbe svolta la nostra chiacchierata.
Di seguito quindi presento uno ad uno questi spunti accompagnati dall’audio in cui Dianora Bardi li sviluppa e li approfondisce.
(Mi scuso sin da ora per la non eccelsa qualità dell’audio e soprattutto per i rumori di fondo dovuti alle mie figlie e al suo cane)

Partendo dall’esperienza del Liceo Lussana di Bergamo e dalla constatazione casi simili si stanno replicando, magari con modalità diverse, anche in altre parti d’Italia, chiedo alla Bardi se davvero sta nascendo una nuova mentalità nella scuola, quella mentalità che lei ha riassunto in una frase che amo riportare: fare didattica nella tecnologia e non la didattica con la tecnologia.
Lei conferma l’impressione, ma mette in guardia: la tecnologia fine a se stessa non basta, alla base ci deve essere un profondo rinnovamento della didattica. Il focus quindi non è la tecnologia, ma la didattica innnovativa.

Ascolta: una nuova didattica

Mi era piaciuto molto, leggendo le interviste della Bardi, sentirla parlare di “laboratorio creativo” e bottega” dove convergono e si elaborano saperi e competenze, dove l’insegnante scende dalla cattedra e si pone al servizio dello studente come tutor, non tanto  – o non solo – per insegnare qualcosa, quanto piuttosto per aiutare lo studente a filtrare  i mille stimoli che ora riceve, le mille fonti di informazione sempre nuove e in continuo divenire. Quindi il sapere come qualcosa non di acquisito da trasmettere, ma da “addomesticare”, rielaborare, personalizzare.
Il metodo seguito dalla Bardi persegue infatti il fine di dare ai ragazzi una conoscenza critica, attiva e in divenire.

Ascolta: il metodo

In un post che ho letto recentemente, si dice che “the Future  of Education is Mobile, Social and in the Cloud“. Da quanto sembra di capire, la didattica di Dianora Bardi  va precisamente verso questa direzione. Lei stessa parla spesso di “Cloud Learning”:

Ascolta: il Cloud Learning

Scopo di Dianora Bardi è creare un centro di ricerche e formazione innovativo e che promuova l’idea di una didattica moderna e, soprattutto meno legata ai libri di testo. Questo è un tema molto delicato e particolarmente interessante, per cui le chiedo come dovrebbero essere secondo lei i materiali didattici ideali per questo tipo di didattica.
La Bardi prefigura un piccolo libro cartaceo poco costoso (4-5 euro) integrato con sezioni da fornire in digitale tramite micropagamenti su cui studenti e insegnanti possono lavorare per elaborarne i contenuti.

Ascolta: i libri di testo

Fin qui l’auspicio e la proposta per i futuri materiali. Ma la Bardi dice anche come non dovrebbero essere e come non dovrebbero comportarsi gli editori:

Ascolta: gli editori

Infine, il futuro: il mondo della tecnologia è in continua evoluzione e i ritmi non rapidissimi della scuola rischiano sempre di farla rimanere indietro. Già si parla di semantic web, di augmented reality, in molti vedono tanto imminenti quanto determinanti le nanotecnologie: tutte queste nuove pieghe della tecnologia avranno sicuramente un impatto nella didattica, ma quale?
La risposta è breve quanto categorica: il futuro della didattica è nella tecnologia e si tratta di un processo irreversibile. Ma tecnologia non concepita come LIM (che alla Bardi non piacciono perché troppo passive) o e-learning (secondo lei già morto quasi prima di nascere), ma tecnologia come mezzo per rielaborare i contenuti in maniera nuova. Questa è la sfida che la scuola dovrà affrontare per dare una vera educazione, una formazione che veramente serva all’individuo al di fuori dell’aula.

Ascolta: il futuro della didattica digitale

un concorso, un comparatore di e-reader e la scuola digitale

Tre brevi segnalazioni che vale secondo me la pena di fare: la prima riguarda un concorso letterario ma non di quelli soliti, dato che si tratta di un’iniziativa promossa da AISM Associazione Italiana Sclerosi Multipla per sensibilizzare gli utenti alle tematiche della solidarietà: si tratta di un concorso letterario online, nel quale l’utente deve scegliere una parola (legata alle tematiche della solidarietà) e personalizzarla attraverso il linguaggio creativo che preferisce: un testo, delle immagini oppure dei video.www.dilloamodotuo.it. In palio ci sono buoni libro Feltrinelli, ma, direi, anche molto di più.

La seconda segnalazione riguarda un intrigante (e sicuramente utile) “comparatore di e-reader“: online, gratuito, facile da usare, permette di confrontare i lettori ebook presenti sul mercato e scegliere quello a voi più congeniale, personalizzando la scelta in base alle vostre esigenze e ai vostri gusti. Provare per credere.

Infine, un intervento molto interessante sul blog del Corriere “Ehi book” ci porta tra i banchi di quella che sembra essere un modello di didattica del futuro ma invece e’ presente e si sta anche diffondendo. Ne parla Dianora Bardi, un’insegnante di lettere molto attiva nel settore della didattica digitale, che avevo a mia volta contattato una settimana fa per un’intervista in cui approfondiremo il tema e gli argomenti toccati anche nell’articolo sopra linkato.

Stay tuned e, per chi abita a Milano, ricordate che potremo presto vederci a Librinnovando.