alcune idee per l’iPad (social reading)

Ho trovato, in un sito scoperto grazie a una lettura che sto facendo sul Kindle, un video che trovo interessante e che mi piace condividere qui. Quando avrò tempo, vorrei approfondire questo aspetto del social-reading, cui ho accennato in un post poco più di un mese fa nel quale parlavo della differenza tra interattività e interazione. Premetto che mi sembra una dimensione interessante e allo stesso tempo un po’ fuorviante per quanto riguarda il senso che diamo tradizionalmente alla lettura. Ma forse è il concetto stesso di “lettura” che cambierà, non so.  Buona visione.

dentro l’ovetto Kindle

Apparentemente il Kindle ha dei limiti e delle criticità, almeno se lo si usa in maniera neutra, cioè sfruttando quello che ha e non quello che invece si può trovare in giro sul web o smanettando un po’ con l’ereader Amazon.

Chi invece si è dato un po’ da fare ha scoperto che ilKindle riserva piacevolissime sorprese e che può dare molto di più di quanto sembra (e di quanto è stato creato per fare).

Se la cosa solletica la vostra curiosità e la vostra voglia di sperimentare o semplicemente conoscere – magari prima di comprarlo – le cose che potreste fare con il vostro Kindle, lo Sciamano ci dà alcuni suggerimenti, mentre un ottimo post in Nicoblog ci apre letteralmente gli orizzonti con dritte assai interessanti.

Ho appena provato instapaper, di cui parla Nicoblog ed è davvero fantastico: solo per fare un esempio, mi ero perso la recensione del Kindle apparsa qualche settimana fa sul New York Times: beh, usando instapaper l’ho scaricata in formato .mobi e caricata nel mio Kindle tramite USB. Domani me la leggerò comodamente nella metro. E così ho fatto per un post interessante su un blog scoperto per caso e altri due articoli di giornali online.

E pensare che fino a ieri più faticosamente copincollavo tutto  su un file word (con vari casini di adeguamento di formato), stampavo decine e decine di fogli e me li portavo scomodamente dietro in borsa sporcandoli di caffè o perdendoli tra un cambio di treno e l’altro.

libri che parlano di ebook

Per chi vuole saperne più di ebook ed editoria digitale in generale, per chi vuole affacciarsi su possibili scenari futuri legati all’informazione e alla lettura del futuro, consiglio alcune letture che sono in circolazione già da un po’.

Prima di tutto – e qui mi ripeto – Apogeo permette di scaricare gratuitamente un breve saggio di Cory Doctorow Ebook, ovvero: né E né book datato 2004 ma del tutto attuale. Sempre di Cory Doctorow, e sempre gratuitamente (per una precisa scelta dell’autore), Apogeo mette e disposizione una raccolta di saggi in cui si tocca anche il delicatissimo argomento del copyright digitale.

Una voce autorevole italiana invece è quella di Gino Roncaglia e e il suo La quarta rivoluzione, che ha anche un blog altrettanto interessante.

Infine, ciò che è e che (forse) sarà ce lo dice Francesco Cataluccio nel suo Che fine faranno i libri? di cui avevo letto e segnalato un assaggio (pubblicato sul Fatto quotidiano) più di un mese fa, nel post inaugurale di questo blog.

Beh, per oggi è tutto. Buona e-lettura.

un po’ di numeri sull’ebook (e non solo)

Che per Natale ne vedremo delle belle, già lo si dice da un po’, ma in effetti le grandi manovre previste per l’autunno iniziano ad alzare il polverone già visibile da lontano.  In attesa che entrino nell’arena degli ebook anche i grandi editori, si prova a dare qualche cifra sull’interesse e le potenzialità che potrebbero esserci in Italia per quanto riguarda ebook e libri digitali.

A parte il dato iniziale secondo il quale il 17,7% degli intervistati sarebbe interessato all’acquisto di un tablet (percentuale che però nel dettaglio viene molto erosa, ma vi rimando all’articolo linkato), personalmente mi soffermerei di più sul dato che riguardal’identikit del lettore italiano digitale, un identikit che ricalca molto fedelmente quello che avevo già analizzato tempo fa basandomi su dei dati d’oltreoceano: si parla infatti di un “uomo, tra i 35 e i 54 anni, istruito, lavoratore autonomo o dirigente”.

Insomma tutti parlano di generazione digitale, di ragazzi cresciuti a latte e pixel, ma poi si scopre che – almeno inizialmente – i vero target del mercato degli e-reader è costituito soprattutto da maturi professionisti o da adulti di quella generazione (35-40enni) che ha conosciuto il mondo digitale nell’età giusta per appassionarsene e non lasciarlo più.
La cosa non sorprende più di tanto se si considera che, come ho già detto, a– il libro digitale è affare per lettori forti (che non sono gli adolescenti); b – i prezzi degli e-reader, per quanto molto più bassi di prima (e si prevede un ulteriore abbassamento proprio per Natale), sono comunque poco stimolanti per chi non ha veramente una motivazione forte e un portafoglio, diciamo così, disinvolto; c – l’uso stesso dell’e-reader privilegia coloro che si spostano spesso, soprattutto per lavoro, e non vogliono l’ingombro cartaceo di volumi, fogli sparsi, saggi da consultare e magari sfogliare solo per qualche capitolo se non paragrafo.

Un altro dato curioso che riportavo in quel mio post sopra linkato era che i comportamenti dei lettori digitali rimangono sostanzialmente gli stessi delle buone vecchie abitudini cartacee: gli uomini infatti, anche nel digitale, sembrano prediligere la lettura di riviste e giornali, mentre per quanto riguarda gli ebook virano verso la saggistica; le donne invece scaricano nei loro ereader soprattutto opere di narrativa, confermando il ben noto dato che la letteratura, almeno quella letta, è donna.
Insomma, sembra che cambiando l’ordine degli addendi, il risultato rimanga lo stesso: digitali o cartacei, non cambiamo poi così tanto.

libri letti e da leggere (ovvero, il Kindle va d’accordo con il libro cartaceo)

Durante un viaggio di lavoro piuttosto lungo ho letto parte del più che voluminoso 2666 di Bolano, un libro sicuramente interessante. Nei viaggi in metrò cerco di trovare la concentrazione giusta per Manuel Castells. Nella lista dei futuri libri ci sono anche Le Clezio e Scurati. Tra un mesetto vado in Austria per un paio di giorni e penso proprio che uno di questi due autori mi accompagnerà durante il volo.

Poi c’è il Kindle, con il quale mi sto leggendo alcune cosette per lavoro e altre sono sicuro che ne scaricherò/acquisterò per diletto. Grazie a lui, comunque, quelle quasi 200 pagine di post e articoli digitali che reputo interessanti e che ho trovato e raccolto da due mesi a questa parte, invece di stamparli ho convertito il file in pdf, me lo sono messo dentro il Kindle e ogni tanto lo consulto per scrivere alcune delle mie scemenze qui.

Tutto questo per dire che la convivenza libro digitale-libro cartaceo per me è non solo possibile, ma direi indispensabile.

Aggiorno questo post un giorno dopo averlo scritto perché nel frattempo ho trovato un altro buon link da aggiungere al blogroll: si chiama “Come la carta” e nel post che ho letto oggi dice perfettamente – e molto meglio di me – ciò che penso anch’io. Come lui, segnalo un documento interessante che ho scaricato anch’io una settimana fa e che sicuramente merita attenzione. E’ gratuito e intelligente, che volete di più?