Clamoroso al Cibali: chi legge digitale, legge di più.

Fine primo tempo. Si va al riposo sul punteggio ebook 24, libro 15.

La notizia è da mettere in prima pagina: secondo quanto emerso dalla ricerca del Pew Research Center chi ha un ebook reader tra le mani legge di più rispetto a chi si affida al libro di carta. La ricerca riguarda la popolazione americana, ma il dato in prospettiva è interessante. Il punteggio è finale: 24 ebook letti, o meglio comprati, contro 15 libri di carta in un anno. Se vi interessa potete leggere la relazione integrale qui.

Che non sia solo una tendenza americana lo dimostrano anche i recenti dati che ci arrivano dalla Spagna: nel solo primo trimestre del 2012 il numero di titoli registrati con ISBN ha raggiunto la cifra di 24.173, di cui 5.203 ebook, ossia circa il 20,7% per cento dei libri immessi sul mercato. Continuano a farla da padrone i libri di narrativa, seguiti a ruota da saggi sulla società.

Un’altra ricerca messa in piedi a inizio anno dal RR Bowker ha osservato tramite un sondaggio on line l’impatto che gli ebook stanno avendo in 10 Paesi in termini abitudini di lettura e acquisto. Australia, India, Gran Bretagna e Stati Uniti guidano il mondo in termini di tassi di adozione degli ebook, ma Brasile e India risultano essere i mercati più interessanti per gli editori nel prossimo futuro.
Dai dati emersi dal sondaggio, i tassi complessivi di adozione degli ebook in Francia e Giappone sono i più bassi del mondo, ma nel complesso il resto dei Paesi sta raggiungendo gli Stati Uniti nelle abitudini di acquisto di ebook. Interessante è il dato sulle nazioni “emergenti” che sembrano essere un buon posto per gli editori che vogliono espandere il proprio business all’estero.
Pare che gli indiani siano desiderosi di acquistare ebook, sebbene esistano grosse fasce della popolazione che non hanno possibilità di accedere alla rete.

Detto questo, è chiaro che l’editoria stia vivendo un momento particolare: libri elettronici e cartacei giocano da alcuni anni una partita, ma neppure la sfera magica di Merlino o il pendolino di Maurizio Mosca possono ancora prevedere come finirà la partita. Per questa ragione è interessante rincorrere le analisi.

Un punto a favore dell’ebook è l’esperienza facilitata di acquisto e lettura attraverso uno stesso dispositivo, un’azione immediata che non è riproducibile con il libro cartaceo. Si gioca di più sull’acquisto di impulso. Poi che il libro sia valido, bello, piacevole o più semplicemente che venga letto è un’altra questione, che sia digitale o meno.

In conclusione mi piace segnalare l’articolo pubblicato da La Stampa proprio sugli ebook che cita anche l’esperienza sul valore del libro che si sta portando avanti a Torino con gli incontri di #libroincorso. In vista del Salone mi sembra un buon auspicio. Riprendo una frase di Elena Asteggiano «Siamo un po’ “sbilanciati” sulla passione per i contenitori, ma alla fine è il contenuto che ci interessa».

Che è il concetto su cui sta insistendo questo blog sin dalla sua nascita.

Salvatore Nascarella (@nascpublish)

3 pensieri su “Clamoroso al Cibali: chi legge digitale, legge di più.

  1. Vedo già all’orizzonte i commenti degli irriducibili del libro (cartaceo): “Certo, si legge di più ma si assimila di meno (è una lettura troppo veloce quella digitale) e anche le storie non hanno lo stesso gusto in ebook”. E allora la memoria va ai fiumi di parole sprecati per i cartoni animati giapponesi di fine anni Settanta – inizio Ottanta che erano fatti col computer, vuoi mettere quelli Disney… 🙂

  2. io ho il kindle da poco, un paio di mesi, ma proprio ieri notavo che in questo lasso di tempo ho letto molto di più e molti più libri del solito. Forse proprio perché il contenitore si presta, è sempre con me, è diventato una mia appendice peggio del cellulare, e ogni spazio di tempo libero o d’attesa diventa momento per leggere. E credo sia un valore aggiunto non indifferente!

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