chessidiceingiro sul libro digitale (piccolo aggiornamento)

Dopo la settimana passata, tumultuosa e ricca di eventi e interventi, sembra che ora viga qualcosa come “la quiete dopo la tempesta”. E, anche se non odo augelli far festa, qualcosa da segnalare e soprattutto condividere ce l’avrei:

– Cominciamo con un articolo che descrive l’editoria com’è e come, secondo l’autore dell’articolo, dovrebbe essere: forse un po’ ottimistico, ma sicuramente interessante il nocciolo della questione: scrolliamoci di dosso il vecchio sistema, prima che il sistema stesso crolli defitinitivamente.

– Molto tempestivo, a mio parere, questo intervento sui nuovi costi editoriali per la realizzazione di ebook, che vuole stroncare sul nascere il mito secondo cui l’editore ha molte meno spese e oneri nella pubblicazione di libri digitali. Non è vero, e questo breve ma competente articolo spiega perché.

–  Una scrittrice, Rachel Aydt, parla invece della realtà (e delle potenzialità) della promozione di autori e libri attraverso i social networks.

– Il mai abbastanza discusso argomento del futuro delle biblioteche nell’era del libro digitale viene posto da un’altra signora, Emily Williams, in Digitalbookworld. La conclusione della Williams è, più o meno: la biblioteca nasce come servizio per e della comunità, e forse è proprio nel riappropiarsi di questo senso attraverso le community digitali una delle chiavi della sua sopravvivenza futura.

– Sempre su digitalbookworld, Bob Mayer propone un nuovo modo di gestire le royalties, altro aspetto molto delicato che è stato, è e sarà oggetto di contenzioso tra agenti, autori ed editori per un bel po’, ora che lo scenario editoriale sta cambiando in maniera così netta.

– Infine una testimonianza che riguarda l’ardito esperimento di portare il Kindle in aula. Esperimento alquanto riuscito, dati i risultati. Ma con delle controindicazioni.